UN PENSIERO PER GIUSEPPE MALPELI
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare un amico, che ci ha accompagnati con pazienza e competenza. Insieme a lui, abbiamo imparato ad apprezzare il valore della nostra scuola. È riuscito a farci comprendere l’importanza di un impegno costante per l’educazione dei nostri bambini, incoraggiando il coinvolgimento dei genitori e di tutta la comunità.
Ci ha salutati poco tempo fa, con un augurio e una promessa:
Ho “imparato”, nel corso di quest’anno, a conoscervi un po’ di più, a conoscere il vostro Borgo con frazioni decisive come Olle, a credere che nonostante le difficoltà si possa ancora guardare al futuro con grande fiducia.
Chi si occupa di educazione è consapevole di non avere mai la pretesa di raccogliere il presunto “seminato”. La professione insieme alla passione richiede sempre pazienza, volontà, determinazione, movimento.
Nulla da pretendere per nessuno, se non il dovere di rispondere a domande di civiltà e dignità.
Il percorso è stato lungo, la parte più bella quella pensata “insieme”! E condivisa.
Vi lascio con questa parola “insieme” che è un progetto e un pensiero di gratitudine.
Passando per Borgo Valsugana sentirò sempre un “pezzettino” anche della mia vita.
Da cosa nasce cosa… Spero si possa collaborare davvero ancora! È stato bello e stimolante.
Vi ringrazio per l’amicizia e la stima.
Faremo tesoro dei suggerimenti che ci ha lasciato nel suo contributo per la festa dei 130 anni della nostra scuola:
Vi fu, nel 1884, un appello accorato a tutti coloro che abitavano nel Borgo, affinché si potessero trovare sufficienti risorse per “dare vita” all’Asilo infantile. Il mio ringraziamento a coloro che allora dedicarono energie e risorse economiche e umane per i bambini e le bambine del tempo, a coloro che in quest’anno con passione hanno creduto in questa avventura.
Penso che se cadiamo nell’errore di immaginare le istituzioni (anche questa così importante e con una lunga storia alle spalle) come scontate, potrebbe accadere che perduta “l’anima”, dimenticato “l’appello”, tutto potrebbe svanire, disperdersi.
Il percorso del gruppo, che si è assunto la responsabilità di mettere in valore il senso di una storia, ha rappresentato un’occasione per mettere insieme competenze e passione. Le sfide del futuro sono grandi quanto la lunga storia della scuola: essere capaci di stare uniti nella diversità, trovare strategie compatibili con la necessità di non consumare risorse umane e materiali, mantenere alto il rispetto dei bambini, che non possono diventare adulti troppo presto, ma neanche essere considerati troppo piccoli per capire il mondo che li circonda. Probabilmente quei dettagli, che io ho intravisto come particolari interessanti dal punto di vista educativo, molto avranno a che fare, nel futuro, con ciò che è giusto e buono e quindi non dovrà mai essere disperso.
Sicuramente è doveroso testimoniare la nostra riconoscenza per l’aiuto che ci ha dato, ma dobbiamo mantenere fede ad una promessa… (Da cosa nasce cosa… Spero si possa collaborare davvero ancora… ).
Ci impegneremo a proseguire lungo la strada che abbiamo iniziato a percorrere insieme e cercheremo di avviare nuove iniziative, magari in collaborazione con altre realtà che Giuseppe ha contribuito a costruire con grande fatica, per testimoniare la vicinanza delle nostra comunità ai bambini che vivono nei paesi poveri. (visitate il sito amiciziaitaliabirmania.it)
Mingalabà!